Record e curiosità sul vino e dintorni
198 - Curiosità e record su vino, botti, cantine e bicchieri
Anche il vino ha i suoi record, i suoi primati, le sue curiosità, alcune sono davvero interessanti e riguardano come il vino e la storia dell’umanità siano strettamente legate.
Cantine e vini
Uva e vino sono noti da almeno 8000 anni, nella storia dell’uomo.
A Mileștii Mici, nella regione di Chinisau, nella Repubblica di Moldova, c’è la cantina sotterranea più estesa al mondo, lunga oltre 200 km, di cui solo 55 km sono attualmente utilizzati. La cantina contiene oltre 2 milioni di bottiglie di vino, le cui annate più vecchie risalgono al 1969. Storicamente il sottosuolo della regione ha sempre ospitato gallerie sotterranee, che servivano per le miniere di calcare. Oggi le miniere non sono più usate, ma gallerie e pozzi sono rimasti e sono parte dei percorsi turistici della zona. La cantina si sviluppa proprio lungo uno di questi tunnel.
Il vino più antico al mondo è stato ritrovato in vasi di terracotta nel 2017 a Gora, a 50 km da Tblisi, capitale della Georgia. Il vino è stato datato dall’equipe di archeologi che l’ha ritrovato mentre studiava fossili del Neolitico di quella zona, e dovrebbe avere fra 7000 e 8000 anni fa. All’interno dei vasi sono state rilevate tracce di acido tartarico, malico e citrico nelle quantità tipiche delle uve eurasiatiche. I vasi erano delle giare di grande capacità e probabilmente erano usate per la fermentazione e la conservazione del vino. Prima di questo ritrovamento il record apparteneva ad un vino di 7000 anni fa scoperto in Iran, ed è una testimonianza di come i popoli, già 8000 anni fa, avevano il vino nelle loro civiltà.
Dal vino più antico passiamo alla cantina più antica. Il record spetta ad un magazzino nel nord di Israele, nella regione della Cananea. Il sito archeologico dove è stato scoperto questo magazzino si chiama Tel Kabrì, nella odierna città di Nahariya ed ha 3700 anni. E’ una cantina di 5 metri per 8 dove furono ritrovate 40 giare che contenevano vino, l’equivalente moderno di circa 3000 bottiglie, fra vino rosso e vino bianco. Gli archeologi hanno analizzato i frammenti dei vasi trovando tracce di acido tartarico e siringico, un componente fenolico che si trova nei frutti a bacca blu come mirtilli e uva. Sono stati trovati anche altri composti che confermano l’usanza di aggiungere altri ingredienti nei vini antichi, come miele, menta, corteccia di cannella, bacche di ginepro e resine, un’usanza che è rimasta fino al medioevo.
La cosa interessante è che questa composizione assomiglia alla ricetta dei vini medicinali utilizzati nell'antico Egitto, a dimostrazione che i popoli, quando si spostavano, portavano con se le proprie conoscenze, le proprie usanze che poi venivano mescolate con quelle locali, dando vita a nuove tradizioni e anche nuove scoperte.
L’azienda vinicola più antica è stata ritrovata in un sito in Armenia, la grotta di Areni, scoperta nel 2007 da un team di archeologi armeni e irlandesi. Lo scavo dell'area è stato completato nel 2010. La grotta è interessante anche per altri ritrovamenti, come i crani di due donne di 40mila anni fa, in pieno Neolitico quindi, e di un reperto che è stato infine identificato essere una scarpa in pelle di bue, la scarpa più antica della storia. In questa grotta 6100 anni fa si produceva vino, lo confermano le analisi degli acidi trovati nelle vasche di argilla dove si sono trovati anche i semi degli acini d’uva. Le vasche erano collegate con un tino, dove andava a finire il succo d’uva che poi iniziava la fermentazione. Da qui il vino veniva poi messo nelle giare di terracotta e riusciva a conservarsi grazie al clima fresco e asciutto della cantina. Il vino probabilmente veniva usato durante le cerimonie funebri, una ipotesi che sembra confermata dal ritrovamento di alcune coppe contenenti le solite polveri di acido tartarico e malico in una zona di sepoltura non distante dalla cantina. La grotta si trova a meno di 100 km dal monte Ararat, dove la tradizione vuole che si fermò l’arca dopo il diluvio e dove Noè piantò il primo vigneto della storia del mondo.
Vini di ieri e di oggi
Di tanti vini ritrovati in queste cantine arcaiche, c’è un vino che viene ancora prodotto oggi, il Commandaria, un vino della omonima regione nell’isola di Cipro. Da 3000 anni la sua produzione è continuata senza interruzioni sui Monti Troodos, nella parte sud occidentale di Cipro.. Il Commandaria divenne famoso durante il Medioevo, quando il re inglese Riccardo Cuor di Leone si rifugiò a Cipro a causa del maltempo. Conquistò l'isola e vi organizzò il suo matrimonio, durante il quale fu servito questo vino cipriota.
Quando i Cavalieri Templari presero possesso dell'isola stabilirono la loro sede a Kolossi, ed iniziarono ad occuparsi del vino cipriota, concentrando la produzione nella regione di Commandaria, veniva spedito in Europa e distribuito nelle corti dei nobili e dei re e divenne il vino preferito dei re in Inghilterra.
L’esportazione del Commandaria terminò nel 1571, quando i turchi presero il controllo dell'isola. Inizialmente questo vino veniva chiamato manna cipriota, dove manna è una modificazione del nome mana, che vuol dire madre. Il vino veniva fatto fermentare nelle giare di terracotta, come si faceva all’epoca di Esiodo che fu il primo a parlare di questo vino. Quando il liquido veniva tolto dalla giara, ne rimaneva sempre un po’ sul fondo, e questa rimanenza di vino vecchio diventava la madre del vino nuovo, una tecnica che ricorda quella del vin santo. Il nome Commandaria gli fu dato dai Templari quando acquistarono l’isola da Riccardo I e stabilirono la loro sede nel Feudo dei Cavalieri, una zona che era conosciuta anche come la grande Commanderie. E visto che il vino veniva prodotto principalmente lì, il suo nome divenne, appunto, Commandaria.
Record e curiosità
Passiamo ora a record e notizie particolari che riguardano direttamente il vino o comunque primati strani relativi al liquido di Bacco.
Il più costoso vino bianco è una bottiglia di Chateau d’Yquem del 1811, venduta per 117.000 dollari a gennaio del 2011 dalla Antique Wine Company, uno dei più grandi dealer nel campo dei vini pregiati. A comprare quella bottiglia è stato Christian Vanneque, proprietario del SIP wine bar di Bali, in Indonesia. La bottiglia veniva venduta con un certificato di autenticità, emesso dopo il controllo, fatto nel 2007, direttamente a Sauternes, dove si trova lo Chateau d’Yquem, alla presenza del direttore della compagnia, di un Master of Wine e del direttore di cantina dello Chateau.
Per i vini rossi non ci sono dubbi, il più costoso, e lo sarà ancora per un bel pezzo, è un Romanee Conti 1945 venduto durante un’asta da Sotheby’s a New York nel 2018 per 558.000 dollari. È stata una vendita da record, ma non isolata, visto che alla fine della serata i conti sono stati chiusi a 7,3 milioni di dollari per 100 lotti totali di vini di Borgogna. La stessa sera è stata venduta anche un’altra bottiglia per 486.000 dollari. La collezione era di proprietà di Robert Drouhin, capofamiglia e proprietario della maison Joseph Drouhin, azienda produttrice di vini in Borgogna, fondata nel 1880 e con vigneti a Chablis, nella Cote de Nuits, la Cote de Beaune, e qualcos’altro in Oregon. Oltre che produrre vino, la maison è anche un negociant, ossia produce vini con la propria etichetta ma con uve acquistate da altri vignaioli di Borgogna. Le due bottiglie hanno un valore così elevato perché della vendemmia 1945 ne furono prodotte solamente 600 e poi il vigneto venne espiantato e sostituito con un nuovo impianto. Nella stessa asta sono state vendute per 310.000 dollari l’una tre magnum di Romanée Conti 1937, e due lotti da 3 bottiglie di La Tache 1945 venduti per 297mila dollari il primo e per 248mila dollari il secondo.
Il bicchiere da vino più grande è a Malta con un calice largo 3,87 metri per un’altezza di 2,04 è stato realizzato per la festa della Chiesa di San Giorgio a Hal Qormi, mentre la flute da Champagne più grande del mondo contiene 56.25 litri equivalenti a 75 bottiglie ed è stato prodotto a mano, in tre giorni di lavoro dalla Ucraina Agrofirm Zolotaia Balka Ltd nel 2011.
Per un grande bicchiere, ci vuole una grande bottiglia, ed allora ecco qui la bottiglia più grande del mondo, alta 3,8 metri, per un metro di diametro e contiene 2.019 litri. É stata prodotta da OK Watterfäscht in Svizzera nel 2011.
Ma dove viene contenuto tutto questo vino? La botte più grande del mondo è stata costruita dalla ditta Garbellotto di Conegliano Veneto e contiene 429 ettolitri di vino cioè 42.909 litri.
Ed ancora:
La fila di bottiglie più lunga è di 132,28 metri, Guinness detenuto dallo Ski Lodge Winery, in Ohio.
Il ristorante con la lista dei vini più lunga è di Chiggeri in Lussemburgo con 1.746 etichette.
La più grande degustazione è avvenuta il 15 settembre 2006 nella Plaza de Toros di Aranda de Duero (Spagna) con 5.095 persone.
La maggior collezione di etichette è della collezionista greca Sophia Vaharis-Tsouvelekakis che ha 17.758 pezzi raccolti a partire dal 1986.
Il record di velocità di stappatura di bottiglie appartiene ad Alain Dorotte ha aperto 13 bottiglie in un minuto con un normale cavatappi, mentre Steve Rawlings ha tenuto in equilibrio per 30 minuti un bicchiere su una bacchetta tenuta in bocca.
Ed infine, 487 è il maggior numero di bottiglie di Champagne sciabolate contemporaneamente in Svizzera.