Ciao
spero che abbiate ascoltato l’episodio numero 223 intitolato Il Bourbon del Pappygate. Racconto la storia, un po’ strana in effetti, di un furto di bourbon da una distilleria del Kentucky, bourbon che non è mai stato ritrovato. Potete guardare anche su Netflix, la serie Heists ha un paio di episodi dedicati proprio a questa storia.
Anche il bourbon, come il vino, viene spesso venduto a collezionisti che, senza sapere cosa stanno acquistando, si portano a casa migliaia di dollari di whisky da due dollari credendo di avere tra le mani del bourbon di alto pregio.
I link da dove ho preso la storia sono questi:
The New York Times - Il caso del bourbon scomparso nel Kentucky
Seattle Times - Il giro di ladri di bourbon
Esquire - Toby Curtsinger è nella serie Heist trasmessa da Netflix
Thrilling - All’interno della grande rapina del Pappy Van Winkle
Garden&Gun - Cosa c’è di giusto e cosa di sbagliato nella serie Netflix
In breve, la storia è questa.
l Kentucky è famoso per la sua produzione di Bourbon, il tipico whisky americano, o meglio il nome che in America viene dato al whisky, ma sempre di distillato di cereali si tratta. Si dice che il bourbon del Kentucky sia il migliore di tutti grazie alle proprietà dell’acqua del fiume. A Frankfort si trova la più antica distilleria degli stati uniti, quella che oggi è conosciuta come Buffalo Trace Distillery, nata nella prima metà del 1800, anche se nel corso degli anni aveva cambiato più volte il nome. La distilleria originale era stata costruita da Julian Pappy Van Winkle.
Uno dei passatempi più popolari è il softball, una buona squadra del campionato locale, seguita da tutta la popolazione, e la maggior parte dei componenti del team lavorava in una delle due distillerie della città, la Buffalo Trace o la Wild Turkey. Tra i giocatori più famosi c’era Toby Curtsinger, e naturalmente anche lui lavorava alla Buffalo Trace.
Fino al 2008 le bottiglie di Pappy Van Winkle erano vendute attorno a 40$, mentre per il bourbon invecchiato 20 anni si arrivava a 130$ e anche a 250$ per il 23 anni. Poi nel 2008 il Beverage Tasting Institute diede un punteggio di 99/100 al Pappy Van Winkle, ed i prezzi schizzarono letteralmente, arrivando fino a 1000$ la bottiglia. E questo scatenò l’interesse dei collezionisti, che ben presto arrivarono a Toby ed ai suoi amici, che ogni tanto riuscivano a portarsi via qualche bottiglia dalla distilleria dove lavoravano per fare festa dopo le partite.
La notizia che qualcuno aveva a disposizione bottiglie di bourbon pregiato iniziò a circolare negli ambienti degli appassionati, e tra loro c’erano funzionari pubblici, giudici di contea, sindaci. Un amico di Toby giocava a poker con alcune persone influenti, e il solito passaparola fece il resto. Il bourbon è strano, un po’ come tutti i distillati. In un barile da 55 galloni, quasi 210 litri, dopo vent’anni di invecchiamento ne troverete solo 5, nemmeno un litro e mezzo. E se nel frattempo sparisce qualche bottiglia, non se ne accorge nessuno.
Sparirono parecchie bottiglie tra il 2008 e il 2013, e occorre anche dire che i sistemi di controllo del magazzino, della produzione e delle vendite non erano proprio all’ultimo grido. Però ad un certo punto anche l’amministrazione più distratta si accorge se ti mancano 100mila dollari di bourbon. E così nel 2013 fu interessato lo sceriffo di Frankfort, che iniziò subito a interrogare i dipendenti della Buffalo Trace, la distilleria che produceva il Pappy, e la stampa locale e nazionale coniò subito il termine Pappygate. Le indagini andarono avanti per un paio di anni senza venire a capo di niente.
Nel 2015 ci fu una svolta. Ad uno dei vicesceriffi arrivò un messaggio anonimo sul suo telefono, dove veniva indicato che avrebbero trovato del bourbon in una casa lungo la strada che da Franklin portava a Frankfort. Andarono a vedere e trovarono un gran telo blu impermeabile che nascondeva qualcosa di piuttosto grosso. L’odore che veniva fuori da quel telo era inconfondibilmente bourbon. I poliziotti locali tornarono nella casa con un mandato di perquisizione, era la casa di Toby Curtsinger, e sotto quel telo trovarono quattro barili quasi pieni di bourbon mentre in casa trovarono armi, soldi, steroidi e anabolizzanti in quantità, ma nessuna bottiglia di bourbon. C’era comunque abbastanza per dichiarare chiuso il Pappygate, e così lo arrestarono mentre usciva dalla distilleria. Toby si dichiarò colpevole dei furti alla distilleria, in tutto poco più di un paio di centinaia di bottiglie di Pappy Van Winkle, che lui, insieme a qualche altro amico della squadra, aveva rivenduto ai collezionisti per cifre tra 800 a 1500 dollari.
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Allo sceriffo disse però che quei barili trovati a casa sua non erano i suoi, non li aveva rubati lui. Non era lui, diceva, l’autore del furto di 100mila dollari di bourbon contenuto nei quattro barili. Certo, erano stati trovati dietro casa sua, ma lui affermò che li stava tenendo per un amico, un autista che con il suo furgone faceva le consegne tra le varie sedi delle distillerie e che gli aveva chiesto di tenere lì quei barili fin quando non fosse tornato a riprenderli, dopo aver fatto la manutenzione al furgone. Le analisi confermarono che il bourbon nei barili non era Pappy Van Winkle ma Wild Turkey, un’altra distilleria della contea che non aveva mai denunciato nessun furto di whisky.
Nel 2018 Curtsinger fu condannato a 15 anni, ma grazie a qualche cavillo legale riuscì ad uscire dopo appena 30 giorni; il bourbon fu mandato all’inceneritore, come prescrive la legge del Kentucky, ma il certificato di distruzione non fu mai registrato e non la distruzione non risulta da nessuna parte.
All’inizio del 2022 un produttore televisivo di New York trovò sullo scaffale di un’enoteca una bottiglia di Colonel Taylor Four Grains al costo di 1000 dollari. La fascetta attorno al tappo risultava messa al contrario, così la comprò per portarla a far analizzare alla distilleria in Kentucky. Il bourbon della bottiglia si rivelò essere whisky da pochi soldi, e cercando il numero di serie sull’etichetta scoprì che la bottiglia era in vendita su Facebook qualche mese prima al costo di 100 dollari. Ora la caccia ai truffatori di bottiglie pregiate avviene seguendo i fili digitali degli acquisti online delle bottiglie vuote. Ci sono dei siti web specializzati, in questo.
Nessuna bottiglia di Pappy Van Winkle è stata mai ritrovata.