Ciao!
L’argomento di questa newsletter è cercare di capire come si parla di vino su Twitter. Mi piace parecchio questo social, riesco a seguire molti account, è veloce, ci sono notizie interessanti e dell’ultima ora. Soprattutto, non è necessario diventare ‘amici’ di qualcuno; ed inoltre ci sono due caratteristiche che lo rendono facile da usare, le liste e gli hashtag.
Tutti possono creare una lista con i propri account di riferimento, io ne ho una chiamata Cosmonauts List con gli account degli astronauti che stanno su Twitter.
Ma naturalmente ne ho anche parecchie dedicate al vino, con i wine bloggers, le riviste del vino, i Masters of Wine, insomma con tutti quelli che mi interessano e che parlano di vino.
Gli account del vino non hanno un seguito enorme, d’altra parte il vino è un settore di nicchia anche se con fatturato miliardario, ed a volte è vero che le discussioni sul vino o le note di degustazione sono leggermente noiose.
Twitter, per il tipo di social che è, rende queste chiacchierate un po’ più divertenti, e chi è interessato a sapere come si evolve il mercato del vino può trovare le notizie che vuole. Inoltre si trovano anche notizie interessanti per chi si occupa del mercato del vino, e con l’emergenza sanitaria che ha provocato danni enormi al settore della ristorazione, si possono leggere anche idee, proposte, convegni, per cercare di capire come uscirne fuori il meno malconci possibile.
Gli hashtag sono le parole con il cancelletto davanti, e rappresentano il metodo migliore per cercare un argomento specifico e ovviamente per mettere in evidenza i propri tweet. Riuscire a individuare l’hashtag giusto può portare un gran numero di condivisioni per i nostri post.
Avevo pensato di fare un’analisi degli hasthag di Twitter legati al vino, ma poi ho deciso di farvi vedere i 3 account che seguo di più, con qualche loro tweet più rappresentativo. In fondo alla newsletter, ci sono i link per seguire qualcuna delle mie liste, che comunque potete vedere anche direttamente su Twitter (basta andare sul mio account, @wineroland).
The Wine Wankers (@winewankers) è uno degli account più seguiti con oltre 400.000 followers; gli autori sono due wine lovers a cui piace circondarsi di vino, bella gente e buonumore. Spiegano loro stessi cosa vuol dire il loro account nella pagina About del blog (che però è fermo da un paio di anni); in pratica si può tradurre come ‘fighetti’ del vino, ossia quelli a cui piace parlare di vini pretenziosi, poco conosciuti, e in genere spacciarsi per grandi esperti. Naturalmente è tutto molto ironico.
Gli autori sono Conrad, di Sidney, e Drew, anche lui australiano ma che ora vive a Stoccolma, ed il loro intento è proprio togliere tutta quella parte di ‘puzza sotto al naso’ che talvolta hanno gli esperti di vino che hanno studiato all’università della strada (anziché in cantina)
Altro account che seguo volentieri è Wine Folly (@winefolly), 46.000 followers, alias Madeline Puckette, di cui ho già parlato sia nel podcast che nel blog, potete leggere qualcosa qui. I suoi video sono coinvolgenti, devo dire che sono gli unici video di degustazione che non mi annoiano per niente, ma lei è soprattutto nota per le sue infografiche, dei disegni dove spiega di volta in volta la differenza fra i vari bicchieri per il vino, i territori delle regioni vinicole più famose, le tipologie di vino.
Produce poster, mappe, accessori per il vino, ed ha un seguitissimo canale su YouTube a cui vi consiglio di dare un’occhiata. E c’è qualcosa anche per gli appassionati della birra, naturalmente.
Joe Fattorini (@joefattorini) è stato un buyer del vino per oltre 20 anni, tra i suoi clienti ci sono stati i migliori ristoranti Londra. Noto anche come Obi Wine Kenobi, il suo vecchio account su Twitter, conduce su YouTube il live The Wine Show tre volte a settimana, ed è arrivato alla seconda stagione del suo show.
Per 14 anni ha scritto di vino sullo Herald Newspaper, è stato autore per Decanter e ne 2017 ha vinto il premio come miglior comunicatore del vino. Per la BBC North ha prodotto la serie Joe’s Diner sulla storia del cibo.
E le mie liste? Eccole qui