Ciao!
Oggi vi parlerò di Alexa, del suo funzionamento e come può essere usata anche per vendere e comprare vino.
L’intelligenza artificiale marcata Amazon sta prendendo piede per fare un sacco di cose che potremmo anche fare da soli, come accendere la luce in sala da pranzo o impostare il termostato di casa. È la stessa cosa del telecomando, ricordate quando occorreva alzarsi dalla poltrona per cambiare canale?
Cominciamo con una breve spiegazione per inquadrare di cosa stiamo parlando. Per interrogare Alexa è necessario un oggetto fisico, come l’Echo Dot di Amazon o la Fire Stick. Si accende, si fa l’accesso al proprio account Amazon tramite l’app collegata, e il dispositivo è pronto. Basterà fargli qualunque domanda, e lei vi risponderà, dovete solo chiamarla per nome. In pratica, l’Echo Dot, la Fire Stick o altri oggetti simili non sono altro che un mezzo per contattare l’Intelligenza Artificiale di Amazon.
Dietro Alexa c’è un software, naturalmente, che riconosce le nostre domande e trova la risposta migliore possibile. Potete chiedere l’ora, le condizioni del tempo, il nome delle stelle della costellazione del Sagittario. Se avete dispositivi smart home potete controllarli direttamente con Alexa. Potete ordinarle di accendere la televisione o di far partire una selezione musicale presa da Amazon Music o da Spotify, cercare un film su Prime video o leggere un libro preso da Audible.
Chiaramente le si può chiedere di acquistare qualcosa sullo store online di Jeff Bezos, un libro, un giocattolo, una confezione di bicchieri di cristallo.
Si possono fare anche domande su brand, su marchi specifici, ed in questo caso occorre installare una skill, ossia una competenza. È facile, e si fa tutto tramite l’app dello smartphone.
Alexa e le sue competenze (ovvero le skills)
Se volete sapere qualcosa sui vini, vi basterà installare la skill adatta, ne esistono molte, gratuite e fino ad ora non sono fatte benissimo.
Certo, potete fare un corso da sommelier, andare alle degustazioni, parlare con i produttori, una cosa non esclude l’altra. Le skills servono per aggiungere conoscenza alla IA, conoscenza fornita direttamente dal produttore, dal ristorante o dall’enoteca che produce la skill. Nella sezione Food e Drink delle Alexa Skills ne trovate qualcuna. Quando le installate su Alexa, usando lo smartphone ed il vostro account Amazon, lei (o essa?) saprà qualcosa in più su quel particolare argomento. Ovviamente se io non installo la stessa skill, alle mie domande darà delle risposte diverse oppure non risponderà affatto. La competenza, la skill, agisce solo sull’account che l’ha installata. Ognuno ha la Alexa che si merita, insomma.
La skill di Wine Enthusiast, tra le più note riviste dedicate al vino, consente di chiedere consigli sugli abbinamenti e ricette di cucina. Ha un votazione di 3 su 5, con 32 utenti votanti. La critica peggiore è che non capisce le domande. Da migliorare
Apothic è una azienda vinicola californiana che produce esclusivamente vini assemblati, quindi niente vini in purezza. Ad esempio il loro bianco è un assemblaggio di Chardonnay, Pinot Grigio e Riesling. Anche loro hanno una skill, ma solo 5 utenti votanti che in totale fanno raggiungere una votazione di 3,9 su 5. Da cancellare.
The Wine Cellar è interessante. Nata a giugno 2019, è in pratica un taccuino vocale per tenere traccia delle proprie bottiglie. Si possono aggiungere le bottiglie acquistate. Una volta stappata la bottiglia, potete anche toglierla dalla lista usando il comando vocale. Ci sono solo 3 votanti, per un totale di 3,5 su 5, e mancano le capacità di ricerca all’interno della lista ma è possibile leggere l’inventario delle bottiglie. Gli ultimi update sono di novembre, dove sono stati migliorati i riconoscimenti delle parole francese, come chardonnay o chateau. Da tenere sotto controllo.
Wine Finder è tecnicamente ben fatta, è progettata per fornire suggerimenti per gli abbinamenti grazie a un database di oltre 500 associazioni cibo-vino, ed ha una votazione di 3,2 su 5 con 21 utenti votanti. La critica più frequente è che forse è un po’ troppo orientata sullo Chardonnay, che secondo Wine Finder va bene un po’ su tutto. Un po’ deludente per ora.
Tra quelle più votate si trova My Somm, altra skill per aiutare a trovare gli abbinamenti giusti. I 74 votanti non l’hanno trovata molto utile, con un valore medio di 2,8 su 5. La causa principale è che la scelta dei vini è davvero esigua, quando addirittura spiega che ‘al momento non ci sono abbinamenti da consigliare’. Un database un po’ povero, o fatto male sicuramente. In attesa di evoluzione, direi, ma per ora niente da fare.
Cheers me, ossia brinda con me, è piuttosto semplice e divertente. Basta chiedere ad Alexa che vino usare per brindare ad una particolare occasione, un matrimonio, un compleanno, una festa con amici, una cena romantica, e Cheers me consiglia un vino adatto. Solo 11 votanti, ma con un punteggio tutto sommato non malvagio, 3,8 su 5.
Non sono molte le skill dedicate al vino, molte dedicate agli abbinamenti ma a quanto pare con scarsi risultati. Ed in effetti questa è una delle cose più complesse, mettere insieme il vino giusto con un piatto, e si rischia di dare risposte scontate, banali o addirittura sbagliate. Gli sviluppatori non ci si sono impegnati più di tanto a quel che sembra.
In italiano, secondo me la più interessante è La mia enoteca, una skill semplice e che sa di cosa si parla. Con questa skill si può chiedere l’elenco dei vini presenti sugli scaffali di una enoteca di Varese. Semplice e funzionante, a quanto pare, visto che 15 votanti hanno dato un giudizio medio di 3,5 su 5. Nell’app di Alexa comparirà poi la foto e la descrizione del vino scelto dalla skill.
Diffusione di Alexa e marketing
Alexa è apparsa sul mercato a novembre del 2014 ed è stata progettata nell’Amazon Lab126, che si trova a Sunnyvale, in California, dove vengono progettati e sviluppati tutti gli apparati e le piattaforme mobile e vocal di Bezos, come il Kindle, la Fire TV, gli Amazon Echo. Dai dati dell’azienda, sono stati venduti oltre 100 milioni di dispositivi, che capiscono e rispondono alle lingue principali.
Ma come usare Alexa per il marketing, e come viene già usata da altre aziende?
Ci sono due modi per usarla.
Il primo modo è la pubblicazione delle skills, quello che vi ho raccontato finora. Si fanno domande dirette relativamente ad un brand, ad una etichetta, o un negozio. È come avere un help desk che risponde in ogni momento alle nostre domande.
Il secondo modo è utilizzare Alexa per ottimizzare la ricerca vocale, quando non si fa una domanda specifica su un marchio o su una azienda vinicola, in questo caso, e portare i consumatori sul sito o sullo shop online. Ad esempio si può chiedere la ricetta per il risotto allo zafferano e poi chiedere l’indirizzo dei negozi di alimentari più vicini. Se questi hanno una skill, e l’avete installata, e se è ben fatta, potete anche farveli portare a casa.
Considerate inoltre che avere un bot vocale o una skill costruita appositamente, è come essere sempre in contatto con i propri clienti.
Se chiedo alle 2 di notte delle informazioni su come abbinare un vino specifico ad esempio, la risposta può essere data direttamente dalle informazioni che il produttore ha fatto inserire nella skill.
O, se voglio ordinare del vino dall’enoteca di fiducia, non devo far altro che svegliare Alexa, che tanto non dorme mai, e chiedere alla skill dell’enoteca di prendere in carico l’ordine. All’apertura del negozio comparirà direttamente sul computer del proprietario o meglio ancora sul suo smartphone. Naturalmente, senza skill adatta, Alexa non vi aiuterà poi molto.
Tra i grandi marchi che usano Alexa nei propri negozi, c’è Starbucks. Basta chiedere all’assistente vocale di ordinare ‘il solito’ quando si entra in negozio, e verrà consegnato il bibitone di caffè e la ciambella preferita, quella che si consuma tutti i giorni.
C’è Domino, il brand della pizza negli USA. Si può ordinare una pizza con gli ingredienti che preferite, l’ordine verrà trasmesso in pizzeria e vi verrà recapitata a casa. Senza telefonare.
E poi naturalmente Uber, i Walmart Stores, la Levi’s, Johnny Walker.
In definitiva, sia le Skills che la ricerca vocale saranno usate nel marketing e nel rapporto con il cliente. E questo non nei prossimi cinque anni, ma forse solo nei prossimi 24 mesi. Vale la pena di farci su un pensiero.
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