Si è concluso il BTO 2023, il Be Travel Onlife, l’evento dedicato al turismo e che anche quest’anno è stato ospitato alla stazione Leopolda di Firenze, 22 e 23 novembre.
Quest’anno ho fatto parte del Social Media Team, il mio microfono da podcaster itinerante è stato sempre acceso e quando ho scaricato la memoria sul mio Mac, erano ben 15 GB di interviste, appunti personali, pezzi di panel a cui ho assistito.
Il tema del 2023 era Sapiens: Humans meet AI, e titolo e svolgimento sono stati oltremodo coerenti. L’Intelligenza Artificiale era spesso nei titoli dei panel, ma in forma molto cauta, leggera, senza toni enfatici che invece erano il pericolo di questa edizione.
Sono infatti troppi gli eventi, i report, gli articoli, che riguardano il turismo, il cibo, il vino, l’accoglienza (solo per restare in argomento) degli ultimi 8 mesi che parlano in modo entusiastico dell’Intelligenza Artificiale, e questo denota almeno due problemi. Il primo, che ancora non è stato ben compreso che chatGPT non è una IA, che GPT è solo una buona macchina che fa Deep Learning, e che la IA in realtà ancora non esiste. Il secondo è quello classico del marketing, ossia vendere cose, concetti, processi, infiocchettandoli con quel che va di moda in quel momento.
Ecco, il BTO invece è stato molto con i piedi per terra, e la IA era solo in sottofondo, come punto di arrivo caso mai, e senza mai perdere di vista l’elemento umano. Il comitato scientifico, presieduto da Francesco Tapinassi come sempre, ha fatto un ottimo lavoro nella scelta degli speaker, riuscendo nel non facile compito di non farsi prendere la mano dalla moda digitale del momento. Il settore del Wine&Food, coordinato da Roberta Milano, è stato ancora più concreto del solito, rendendosi conto che chi fa parte di questo settore è generalmente talmente legato alla propria terra che raccontare cose campate per aria sarebbe stato ancor più difficile degli anni passati.
Il punto su cui si è spinto molto è stato come sempre quello della raccolta dati, fondamentali per qualunque tipo di Intelligenza. La loro importanza e la loro analisi sono stati spiegati in molti panel dedicati al Wine&Food, la presenza di Mastercard è stata importante al BTO così come quella di WineAround, main sponsor dell’evento. (Disclaimer: WineAround è anche sponsor del mio podcast, The Digital Wine).
Sono sempre le storie umane ad essere interessanti, come il panel moderato da Roberta Milano sul viaggio raccontato da Lavinia Furlani che lei e Fabio Piccoli di Wine Meridian hanno fatto in camper girando per le cantine degli USA. Racconti e confronti che sono molto umani e per niente artificiali, visto che insieme a loro c’erano anche i loro due figli, e molti aneddoti hanno riguardato il viaggio visto dagli occhi dei due ragazzi.
O come il panel moderato da Annalisa Romeo, che coordinava anche tutti e tutte noi del Social Media Team, intitolato alla trasformazione del paesaggio, con la bellissima storia raccontata da Anna Cataldo e la sua esperienza con l’azienda vinicola Titerok-Akaet a Lanzarote, in un territorio ricoperto dalla lava eruttata per sei anni, dal 1730 al 1736, dal vulcano dell’isola. Una vera storia di resistenza umana e dell’intelligenza di quei contadini che decisero di rimanere nell’isola ed imparare nuovi modi di coltivare.
Per quel che riguarda i dati, la parte statistica insomma, due panel con Donata Columbro, sia nella veste di moderatrice che di speaker. Il primo, intitolato Valorizzare il Patrimonio Italiano con gli Open Data, ha portato l’esperienza di chi i dati li usa in tutti i modi possibili per mostrare come, se ci fossero dati aperti ed accessibili a tutti, si potrebbero scoprire cose nuove sui panorami italiani e soprattutto sul consumo di suolo, sulle migrazioni turistiche, sulla valorizzazione del territorio.
Ma il suo panel finale, intitolato Esplorare dati e fare previsioni nel turismo: lezioni apprese, buone pratiche e strumenti di visual storytelling è stato davvero scoppiettante, per la mole di informazioni, suggerimenti, idee che ha dato al pubblico che ascoltava, facendo scoprire fonti da cui prendere i dati e fonti da cui prendere spunti per usare i dati. Una delle più belle e coinvolgenti cassette degli attrezzi di questo BTO, per me.
E quindi i dati, l’importanza di raccoglierli e organizzarli, di renderli aperti per chiunque in modo che chiunque possa non solo essere informato, ma anche usarli per mostrare aggregati da cui trarre spunti per tirar fuori nuovi dati e prendere decisioni informate. Ancora troppo poche aziende, nel campo del turismo e dell’eno-gastro-turismo, raccolgono le informazioni che i propri visitatori lasciano nelle loro strutture. Non serve fare gli hacker, basta prendere l’email, scrivere due appunti se si tratta di una persona singola, una coppia, una famiglia. Se hanno animali appresso, o figli. Se viaggiano con l’auto elettrica o vanno con la e-bike. Insomma, questi sono i dati che bisogna aiutare le aziende a raccogliere, e soprattutto occorre far vedere come, chi lo fa, migliora il proprio lavoro, rende più gradevole l’esperienza al cliente e, in definitiva, porta il proprio business ad un livello superiore.
Quindi, nei prossimi post qui nella newsletter, nel blog, nel podcast, vedrete ed ascolterete qualcosa in più che riguarda i dati, le loro aggregazioni ed il loro uso. Sto già cercando di capire se e dove esistono Open Data sul vino, sul cibo, di che dati stiamo parlando e come vengono usati da chi ha già fatto questo lavoro.
Quindi, stay tuned sulla newsletter del Vino Digitale e sul podcast.