A IFA 2020 oggetti digitali del vino
22 - La newsletter di The Digital Wine - 22 settembre 2020
Ciao!
La IFA 2020 di Berlino è una delle più antiche di Europa; fu creata nel 1924 come un radio show, ed infatti IFA sono le iniziali di Internationale Funkausstellung Berlin, ossia Esibizione radiofonica di Berlino.
Chiaramente in 96 anni la tecnologia ha subito almeno cinque o sei rivoluzioni. I produttori di smartphone sono sempre gli stand più visitati, come in tutte le fiere, soprattutto per la loro capacità di spesa e pubblicità.
Ci sono oggetti e dispositivi di tutti i tipi, all’IFA, ed anche il vino ha trovato qualche angolino; tre dispositivi che hanno catturato l’attenzione dei media ve li spiego qui.
MyOeno
È uno scanner che si inserisce nel calice del vino e registra le informazioni sulla composizione, come i tannini e l’acidità. Questi dettagli poi possono venire inviate allo smartphone per essere registrate; si possono aggiungere altre informazioni, come l’anno di vendemmia e naturalmente il nome del vino e del produttore.
AlBicchiere
È una startup italiana che ha progettato questo dispenser intelligente per il vino; il dispenser, che per ora è solo un prototipo, consente di preservare il vino per almeno 6 mesi secondo l’azienda.
L’utente può accedere alle informazioni sul vino ed al tragitto che ha fatto dalla vigna alla tavola grazie a un tag RFID dove sono registrate tutte le informazioni. Un’app collegata al dispositivo consentirà di leggere i dati, di gestire la temperatura del dispenser e di ordinare altre bottiglie quando il vino raggiunge un livello minimo. Può essere alimentato a corrente e a batterie. Sono in fase di crowdfunding.
Haier
La ditta cinese, che produce dispositivi ed elettrodomestici per la gastronomia, ha presentato una cantinetta refrigerata per la conservazione del vino. Niente di che, si dirà; in più però la cantinetta della Haier ha una videocamera all’interno che scansiona l’etichetta della bottiglia. L’immagine viene poi inviata a Vivino per il riconoscimento e l’identificazione; tutte le informazioni sono poi disponibili sull’app dedicata per il controllo della cantinetta.
In Italia investimenti fermi (e la novità qual e?)
Vivino, creata nel 2010 ha avuto fino ad ora 63,8 milioni di dollari (dati Crunchbase). 45 di questi 63,8 arrivano da SCP Neptune International, in due round da 25 e da 20 milioni.
Winc, fondata nel 2011, ha ricevuto fino ad ora 43,9 milioni di dollari. I maggiori investitori sono il fondo giapponese Cool Japan Fund e Bessemer Venture Partners in due round nel 2014 e nel 2016 rispettivamente da 7,5 e 17,5 milioni di dollari.
In Italia Tannico, fondata nel 2012, fino a giugno di quest’anno aveva ricevuto solamente 3,8 milioni di € da parte di P101, una società di Venture Capital di Milano. Campari ha rilevato il 39% dell’azienda per 23,4 milioni di €. Infine Vino75, creata nel 2011, ha ricevuto un totale di 2,4 milioni di € di investimenti, di cui gli ultimi 1,7 nel 2016.
Numeri ben diversi, come vedete. Difficile riuscire a fare innovazione, a fare qualcosa di nuovo in questo modo.
Sudafrica del vino in grave crisi
L’industria del vino sudafricana ha smesso di commerciare due volte: la prima durante il blocco, la seconda a causa del divieto di vendita di alcolici. Molti hanno perso il lavoro mentre le aziende rischiavano di chiudere. Cape Export Network, una società composta da un team di esperti del mercato del vino in Sud Africa, insieme a Wesgro e Wine of SA, hanno costruito una piattaforma digitale dedicata all’export del vino; negli intenti dei founders aiuterà acquirenti e importatori di vino interessati al vino sudafricano a selezionare gli acquisti.
ll CEO di Wesgro, Tim Harris, ha affermato che il Western Cape, ottavo produttore mondiale di vino, ha già venduto circa un milione di bottiglie di vino al giorno. La piattaforma è gratuita, ma tutti coloro che si registrano saranno controllati prima di poter accedere ai servizi. Le aziende dovranno inoltre aggiornare i propri dettagli trimestralmente.
Prosus sbarca in Europa
Non dovrebbe stupire che la quarta compagnia tech europea, Prosus, stia investendo in questo settore a suon di centinaia di milioni di dollari. Prosus è arrivata in Europa giusto un anno fa nella borsa di Amsterdam. Nasce in Sudafrica come spin-off di Naspers, che possiede un terzo delle azioni del gigante cinese Tencent; potete trovare altre informazioni in questo post sul The New York Times; il 21 di settembre la società entrerà nell’Euro STOXX 50, diventando una delle più grandi compagnie tecnologiche quotate in Europa. Nel 2018 Naspers ha partecipato per almeno 100 milioni di dollari in 8 startup di sistemi di pagamento e piattaforme di food delivery. La piattaforma indiana Swiggy ha ricevuto, in vari round, fino ad 1 miliardo di dollari, di cui la metà proprio dell’investment fund sudafricano.
In Europa, Prosus ha investito nella piattaforma di food delivery tedesca DeliveryHero. Fondata ormai nel 2010 a Berlino, ha avuto fino ad ora 5,1 Miliardi di dollari di finanziamento; ad agosto di quest’anno ha acquisito InstaShop per 360 milioni di dollari.
Per saperne di più
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La scheda tecnica di Wine.com, uno dei più grandi e-retailer di vino degli USA
La scheda tecnica di Drizly, piattaforma online per l’acquisto del vino, che ha ricevuto un finanziamento di 50 milioni di $ ad agosto 2020
Un articolo (in italiano!) direttamente da Wine Business
Un report di Wine Intelligence, aggiornato a marzo 2020
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Grazie per essere arrivati fino alla fine. Spero sia stato interessante. Se volete saperne di più, potete andare su The Digital Wine, oppure ascoltare il podcast. Volendo potete fare entrambe le cose, naturalmente.
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