Dati digitali nel vino e nell'agricoltura
24 - La newsletter di The Digital Wine - 13 ottobre 2020
Ciao!
Il vino e il suo gusto digitale
Un paio di settimane fa è uscito il settimo report intitolato Il gusto digitale del vino italiano 2020, a cura di Omnicom PR Group Italia. I dati sono stati raccolti dal 29 giugno al 17 luglio di quest’anno e si riferiscono alle prime 25 aziende vinicole per fatturato, in rappresentanza di più o meno il 44% del fatturato totale del vino in Italia.
Le considerazioni puoi leggerle direttamente sul blog, dove trovi anche il link per scaricare l’infografica del report.
In sintesi, si stanno tutti buttando a capofitto su Instagram. Il social va di moda, gli influencer sono tutti lì dentro, è facile da usare perché basta uno smartphone nemmeno di ultima generazione.
Non sono certo un esperto di marketing, così ne ho parlato con alcuni amici che ne capiscono, e che ci lavorano. L’impressione generale è che ci si getti sul social che sembra andare meglio, così, senza una strategia o una storia da raccontare.
La vendita online è nonostante tutto ancora poco sfruttata, solo 6 delle 25 hanno un proprio e-commerce, le altre si appoggiano a piattaforme specializzate o indirizzano a enoteche e ristoranti che hanno, nei propri scaffali, il loro vino.
Il canale video non è molto utilizzato, e questo è una conseguenza, a mio avviso, dell’uso smodato di Instagram. In un video occorre raccontare qualcosa, una storia, un aneddoto. Occorre tempo, preparare la storia, le scene da girare. E, una cosa che il report non dice, non è molto alto l’investimento in professionisti digitali, nemmeno da parte di aziende che fatturano dai 90 milioni di euro in su. Sad but true story.
Agricoltura digitale in Italia
L’agricoltura digitale in Italia non si comporta per niente male. Possiamo chiamarla Agricoltura 4.0, Agritech, Agri smart, è sempre la stessa cosa, ossia l’uso delle tecnologie digitali per l’agricoltura. Una analisi dell’Osservatorio Smart AgriFood riporta che gli investimenti in questo settore nel 2019 sono stati di 450 milioni di euro. In questo settore l’Italia pesa per il 5%, un buon risultato, dopo tutto. Potete leggere qualcosa in più in questo post.
La maggior parte degli investimenti sono andati per sviluppare sistemi di tracking dei prodotti usando Blockchain, IoT e analisi dei dati. Questa parte è piuttosto interessante, soprattutto se i dati potessero essere usati per la costruzione di un database open, aperto ed accessibile, con le informazioni di produzione e di vendita.
Prima di continuare nella lettura, ti ricordo che puoi anche abbonarti alla versione a pagamento di questa newsletter, dal pulsante che trovi qui sopra.
È un piccolo contributo ma davvero importante per il progetto di The Digital Wine.
La maggior parte delle startup che si occupano di Agritech sono però indirizzate verso il food delivery, vendita e consegna di cibi direttamente a casa del cliente. Come abbiamo visto in questi mesi, gli acquisti online hanno avuto un enorme balzo in avanti. Normale quindi che il settore sia in grande fermento.
Anche qui, possiamo vedere una opportunità negli ostacoli che ancora esistono, come un forte Digital Divide tra zone rurali e zone urbane ed una altrettanto forte mancanza di figure professionali. E analogamente a quanto ho scritto a proposito del vino, non sembra che le aziende agricole, anche le più grandi, abbiano in mente di mettersi in casa un esperto di informatica.
Finanziamento per Deliveroo
Parlando di startup che si occupano di consegna del cibo non possiamo non parlare di Deliveroo. Nata nel 2012, fino ad ora ha ricevuto in totale 1,5 Miliardi di dollari di finanziamento, l’ultimo di 575 milioni di dollari nel 2017 da parte di Amazon. Negli ultimi 30 giorni è stata scaricata sugli smartphone di tutto il mondo ben 1,3 milioni di volte, ed il sito ha ricevuto oltre 700.000 visite.
Ma anche una app probabilmente sconosciuta ai più come FoodPanda, fondata nel 2012 a Berlino, ha ricevuto fino ad ora 749,5 milioni di euro, mentre il gigante indiano Swiggy, nato nel 2014 a Bangalore, è stato finanziato con 1,6 miliardi di dollari. Uno dei principali investitori è Prosus, di cui ho già scritto in questo post.
Grazie per l’iscrizione a questa newsletter. Puoi sempre cancellare la tua iscrizione quando vuoi, c’è un link qui in fondo. O, al contrario, puoi decidere di finanziare The Digital Wine, l’unico punto di informazione per quel che riguarda l’uso delle tecnologie innovative nel settore del vino. Ogni domenica, per 40 domeniche l’anno, avrai report e approfondimenti su questo argomento.
Ti ricordo anche il podcast, The Digital Wine, che puoi ascoltare iscrivendoti con una delle tante app adatte a questo scopo, come Spotify, iTunes, Spreaker, Overcast, Podcast Addict. E poi il gruppo Telegram The Digital Wine, ed il canale The Digital Wine lovers per chiacchierare e condividere pareri. Per far crescere la comunità dei wine lovers digitali.
Bevi sempre con moderazione, e mai prima di metterti alla guida. Al prossimo bicchiere!