Ciao!
Non so se ricordi i Madness, un gruppo inglese che suonava musica ska negli anni ‘80, e One Step Beyond fu uno dei loro maggiori successi del 1979. Se volete potete ascoltarlo qui (link su Spotify, e nemmeno mi pagano. True sad story).
Significa proprio Un passo avanti, una cosa che potremo ricominciare a fare adesso, e possibilmente farlo tutti insieme. Non per forza nella stessa direzione, altrimenti sembra una marcia, non un cammino, ma certo occorrerà pensare prima in quale direzione vogliamo farlo, questo passo.
Stavo pensando alle degustazioni online.
Dal mese di aprile fino a tutto maggio ho partecipato a non meno di un evento vinoso a settimana, qualcuno fatto meglio altri meno, ma un applauso ai produttori che ci hanno provato e che hanno voluto restare in contatto con i propri clienti e i propri fans. All’epoca dei fax sarebbe stato un po’ più difficile, credo.
Certo, non è la stessa cosa di una degustazione reale, mancano tutte le sensazioni tattili con gli altri visitatori e con i produttori, il caos ed il brusio, la fila ai banchi di degustazione. Ah, quanto mi manca quel senso di disorientamento che si prova alla fine di una serata di presentazione di vino!
Ora che si può ricominciare a muoversi tra regioni, con tutte le precauzioni e le accortezze del caso naturalmente, potremo anche tornare di nuovo a visitare qualche azienda vinicola. Ma non sarà facile, e sicuramente il turismo del vino subirà dei contraccolpi piuttosto forti.
Quindi, questo è il momento giusto per capire se tutta questa tecnologia che abbiamo usato in questi mesi può essere utile per invogliare le persone a tornare in cantina, o meglio ancora a far conoscere l’azienda vinicola ad un maggior numero di persone.
Certo, c’è il sito web, i social e tutto il resto, ma forse bisognerebbe provare a fare un passo avanti.
Perché non provare con la Realtà Virtuale?
Ormai abbiamo capito le potenzialità dell’innovazione digitale, quindi perché non provare qualcosa di nuovo? Le degustazioni online sono state un piano B, un buon piano B a dire il vero, hanno creato hype, se ne è parlato, i produttori hanno potuto in qualche modo restare in contatto con distributori e importatori. Questi, a loro volta, hanno cercato di non essere disintermediati dalla tecnologia, ossia bypassati. Non si può fare a meno dei men in the middle, di quelli che girano per enoteche e ristoranti a proporre i prodotti delle aziende vinicole. Non ancora, almeno. Tutte le filiere commerciali sono rimaste uguali fin dati tempi dei Fenici: produttore, intermediario, compratore.
Tutto questo non cambierà, ripeto, per molto tempo ancora. Ma la tecnologia nel frattempo ha fatto passi avanti, quindi forse ci possono essere modi migliori di un prontuario o di un volantino per mostrare i vini sullo scaffale. Però voi, voi fateci una pensata, ok?
Al prossimo bicchiere!