La pratica di portare al ristorante una propria bottiglia di vino non è molto in uso, qui in Italia. O almeno, non lo era fino a qualche tempo fa, mentre ultimamente sempre più ristoranti accettano l’abitudine, in cambio naturalmente di un ‘diritto di tappo’.
Perché stappare la propria bottiglia?
Nel prezzo di una bottiglia che trovate nella carta dei vini è compreso anche tutto il servizio, quindi la gestione della bottiglia in cantina e il servizio. Almeno, nei ristoranti di buon livello: personalmente evito di ordinare una bottiglia quando vado a cena fuori, a meno che il ristorante non sia davvero di livello e il ricarico sia quindi giustificato dal servizio.
Ecco, portando la propria bottiglia da casa, il servizio va pagato a parte, ed ecco quindi il diritto di tappo, o ‘corkage fee’, in inglese. In genere si va dai 5 ai 10€ a testa, e questo naturalmente prevede la gestione della temperatura della bottiglia, il servizio, i bicchieri adatti ed eventualmente, nel caso serva, un decanter. Per una tavolata da 10 persone, fanno dai 50 ai 100€ in più sul conto. A volte il diritto di tappo è applicato al tavolo, altre è in percentuale al valore della bottiglia, raramente non c’è alcun sovrapprezzo da pagare. Certo che se andate al Per Se di New York, aspettatevi una corkage fee anche di 150$, ma se di solito andate lì a mangiare non vi peseranno certo.
Quindi, questa è già una prima decisione da prendere, per il cliente: portare la propria bottiglia da casa non è un sistema per risparmiare sulla cena, che alla fine potrebbe anche costare di più. Invece è un modo per degustare insieme agli amici un vino particolare o raro o particolarmente invecchiato. Una bottiglia insomma che al ristorante non si riuscirebbe a trovare ma che si vuole gustare al meglio accompagnata con piatti che difficilmente si potrebbero preparare a casa.
Bring Your Own Booze
Il BYOB (B sta per Bottle ma anche Booze, in gergo alcolici, drink), nacque negli Stati Uniti intorno al 1950, quando c’era l’abitudine di essere invitati ad una festa ma da bere dovevi portartelo tu, ed ognuno si portava il drink che voleva, rigorosamente dentro un sacchetto di carta per non farsi vedere da fuori. L’abitudine poi è stata estesa anche a qualche ristorante che, in questo modo, evitava di tenere una propria cantina dei vini e permetteva ai clienti di bere quel che volevano.
Negli Stati Uniti il livello di un ristorante è spesso misurato in funzione della propria carta dei vini, ed è proprio quella che stabilisce la qualità del brand; uno dei servizi che certi ristoranti offrono, infatti, è cercare per il cliente proprio quella certa bottiglia e fargliela trovare al tavolo per la cena. Molti collezionisti però preferiscono far degustare ai propri ospiti alcune bottiglie prese dai propri scaffali, e l’operazione di portare, gestire e poi servire quelle bottiglie è naturalmente particolarmente laboriosa, considerando che spesso sono bottiglie che valgono parecchie centinaia di dollari.
Qui in Italia i collezionisti di vino sono molti di meno, e tendono comunque ad aprire le loro bottiglie nelle loro residenze insieme agli amici. Ma se ad esempio nel corso degli anni vi siete fatti una piccola verticale di Barolo o avete quattro bottiglie di Brunello di Montalcino del 1990, potrebbe essere una buona idea portarle in un ristorante e aprirle in un contesto che le possa valorizzare al meglio.
Insomma, se il ristorante è di alto livello, allora è meglio che lo sia anche la bottiglia, quindi non quello del discount all’angolo. Non è per fare gli snob, ma perché deve valere davvero la serata e renderla speciale.
Quali vini è meglio portare?
Naturalmente prima di portarti la bottiglia da casa dovresti sapere cosa mangerete. Nei ristoranti di alto livello, i vini in carta rispecchiano la facilità di abbinamenti con il menù, e quindi dargli un’occhiata non è male, potrebbe aiutarti a scegliere, fra quelle che hai a casa, quale è meglio portarti, quale etichetta vorresti bere
Ma c’è un vino che è meglio portarsi da casa? Cabernet Sauvignon e Pinot Nero possono essere abbinati a molti piatti, se non conoscete in anticipo il menù, sono più versatili rispetto ad un Riesling ad esempio, o anche a certi Sauvignon Blanc. Ma questo è valido molto in generale, ci sono annate di Barolo che richiedono molta più attenzione negli abbinamenti che una pur buona bottiglia di Riesling. Quindi, come ripeto, studiare il menù del ristorante è sempre una buona idea.
Un consiglio che arriva da molti sommelier di ristoranti stellati è decidere di portarsi uno spumante, se ne avete uno che davvero valga la pena condividere in un’occasione così particolare. Il motivo è anche tecnico, visto che Pportare un vino maturo, con qualche anno sulle spalle, potrebbe essere rischioso perché se non dovesse essere in forma, o se l’abbinamento non è proprio quello giusto, quella bottiglia andrebbe buttata e non ne avresti un’altra a disposizione. Con lo spumante invece si va più tranquilli, si corrono meno pericoli diciamo.
I commensali e la gestione
Il vino inoltre dovrebbe essere abbinato anche con i gusti dei vostri ospiti, chi vuole solo i bianchi, chi beve soltanto rosé, insomma, potrebbe essere difficile mettere tutti d’accordo. Quindi, accertati che gradiscano e soprattutto capiscano la bottiglia che stai facendo assaggiare durante la cena. Non solo i piatti, vanno scelti con cura anche gli amici che inviterai alla cena, meglio se siano buoni conoscitori di vino. Tra l’altro, questa potrebbe anche essere l’occasione per aprire un vino di grande formato, una Magnum o una Jeroboam (doppia Magnum), formati che in genere si trovano raramente al ristorante.
Scelta la bottiglia, occorre poi contattare il ristorante con un buon anticipo. C’è un certo galateo da seguire, ma stiamo parlando della normale buona educazione. Il ristorante infatti dovrà mettere a disposizione della tavola i bicchieri adatti, un decanter se serve, far stabilizzare il vino alla giusta temperatura, soprattutto per i bianchi e le bollicine. E naturalmente assicurare che sia presente il personale adatto per questo servizio.
Si può anche pensare di ordinare una bottiglia dalla carta dei vini, magari come aperitivo, e talvolta questo potrebbe annullare il diritto di tappo. Di certo, vi renderà più simpatici. E a proposito del diritto di tappo, meglio chiedere sempre quanto faranno pagare per questo servizio, per non avere sorprese poco piacevoli al momento del conto.
Ricapitolando tutto, eccoti sette suggerimenti per portarti la bottiglia da casa.
I 7 suggerimenti per il BYOB al ristorante
Porta una buona bottiglia, scelta con cura, non farlo per risparmiare qualche soldo, ti perderesti tutta l’emozione di stappare la tua bottiglia del cuore
Scegli il locale con attenzione, tra quelli che frequenti normalmente o almeno dove sei già stato almeno un paio di volte. Se non sei mai stato lì, almeno una volta prenota un tavolo proprio per capire il tipo di ambiente che troverai. Questo ti servirà anche per capire il tipo di menù che il ristorante offre ed entrare in confidenza con il personale.
Chiedi esplicitamente se sia possibile portarti la tua bottiglia da casa, non dare per scontato che sia consentito in quel ristorante. Non è un tuo diritto acquisito.
Fai in modo che la bottiglia che porti sia davvero speciale, un vino che non sia tanto facile trovare nella cantina dei ristoranti che in genere frequenti.
Se possibile porta la bottiglia qualche ora prima o meglio il giorno prima, a ristorante vuoto, così che possa riposare prima di essere stappata e raggiungere la temperatura migliore, in particolare se hai portato una bollicina.
Ordina una bottiglia dalla carta dei vini, così da mostrare al ristorante che hai portato la tua bottiglia proprio perché vuoi condividere, nel loro locale, una sensazione ed una emozione personale. E che comunque apprezzi anche le loro scelte.
Al tavolo la tua bottiglia verrà aperta dal cameriere o dal sommelier, non puoi farlo tu. Se ci sono indicazioni sull’apertura e magari sul travaso in decanter, accertati che il personale sia stato istruito a dovere, questa è una delle cose che potrai fare quando porti la bottiglia prima della cena.
Questi sono solo alcuni spunti se vuoi portarti la bottiglia preferita da casa e stapparla al ristorante, ma sottolineo ancora che prima di tutto devi chiedere al ristorante se è possibile farlo ed accettare i suggerimenti del proprietario e del personale.
Fammi sapere come è andata, se l’hai già fatto o sei stato ad una cena dove qualcuno aveva portato la sua bottiglia direttamente dalla cantina.