Ciao
Il mese di giugno è appena finito e praticamente l’ho trascorso a fare interviste per il podcast. Qualcuni di quelli intervistati dovrebbe essere anche qui dentro, in questa mailing list (qualcuno l’ho aggiunto io, se non vi va potete cancellarvi dalla newsletter senza paura).
Intanto una comunicazione di servizio: il mese di luglio andrà in onda solo un’altra intervista di quelle che ho in coda, le altre le ascolterete a settembre. Questioni di palinsesto editoriale, diciamo, o meglio vorrei che il materiale pregiato delle chiacchierate fatte dia inizio alla nuova stagione di settembre in modo adeguato.
In estate siamo tutti magari un po’ più distratti, se ascoltiamo qualcosa vogliamo che sia leggero e fresco, magari musica. Quindi, a settembre ascolterete le interviste ancora non messe online.
E veniamo al titolo della newsletter, ossia Sto imparando a fare le interviste.
Intanto, ho iniziato ad imparare come si intervista una persona, e mi sono reso conto che non è semplice. Voglio dire, alcuni dei miei ospiti già li conoscevo, quindi la chiacchierata è andata più fluida. Per tutti gli altri, ho adottato il sistema della telefonata preventiva. Prima di tutto per cortesia, non è bello farsi fare domande da uno mai visto né conosciuto, non sono la BBC. Ma soprattutto la telefonata è servita per stabilire un minimo di feeling, di empatia, ascoltare (e far ascoltare) il tono della voce e lo stile di dialogo.
Se volete mettere su un podcast fatto da interviste, questo è un consiglio che vi lascio volentieri.
Poi, ho capito che usare il telefono per le interviste comporta pro e contro. La convenienza è che tutti hanno il proprio smartphone appresso, quindi anche se sei in vigna o per strada o in un posto dove la rete è ancora a 56k, sei comunque raggiungibile.
La difficoltà è nella registrazione del podcast. Un paio di volte ho avuto un problema con un dannato cavetto, e quindi o non sentivo o non mi sentivano. Ho risolto lo stesso, ma insomma può essere fastidioso perché il mio ospite sta regalando il suo tempo per l’intervista, e farglielo perdere per un problema tecnico è poco simpatico.
Cose che succedono, per carità, ma sarebbe meglio che no, quindi dovrò trovare un sistema diverso (o comprare altri due cavi di scorta).
Sto affinando il setup tecnologico, e detta così sembra che abbia chissà quale studio audio: niente di tutto questo, sono qui in casa, con:
MacBook Pro,
Garage Band,
microfono Shure SM58, dinamico
microfono Behringer, dinamico
scheda audio Focusrite 2i2 3rd gen
Più entry level di così non si può. Ma a dire il vero, per fare un podcast parlato sembra più che sufficiente, però fatemi sapere se la qualità audio è decente o fa davvero pena.
Soprattutto ho imparato a confrontarmi con esperienze molto diverse dalle mie. Tra gli ospiti ci sono stati produttori di vino, esperti di marketing, founder di start up e di aziende tecnologiche. Ognuno con la propria esperienza e soprattutto con le proprie soluzioni per evitare che questo periodo si trasformasse da un disastro in una chiusura.
Ognuno ha messo la propria fantasia per trovare un modo per venirne fuori con le ossa meno rotte possibile, ognuno ha indovinato e sbagliato qualcosa. E tutti sono stati molto onesti nelle interviste, una cosa non scontata oggigiorno.
Tornerò su questo argomento, magari con un post su Web in Vigna. Ma ho visto un mondo del vino, tradizionale per definizione, in trasformazione continua, aperto ad ogni novità ma sempre con l’occhio critico di chi sa che un piccolo errore può compromettere tutta l’annata. Vale per tutti, naturalmente, per chi il vino lo produce, per chi lo vende, per chi lo pubblicizza, per chi offre servizi legati al mondo del vino.
Sono state davvero belle chiacchierate.
Se qui dentro c’è qualche mio ospite, grazie di aver partecipato. A tutti gli altri dico, andatevi ad ascoltare gli episodi di The Digital Wine!
Per ora ho finito, grazie di avermi seguito fin qui.
Bevete con moderazione e mai prima di mettervi alla guida.
Al prossimo bicchiere!
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Per il blog, naturalmente Web in Vigna (ho rifatto il layout, vallo a vedere dai)