Una premessa, prima di cominciare la newsletter. Dovevo inviarla mercoledì scorso, in modo da rispettare la frequenza quindicinale che mi ero dato. Deve essere andato storto qualcosa con Mailchimp, che è la piattaforma che usavo per l’invio. Ad un certo punto mi sono trovato l’account bloccato per una violazione delle regole, ma purtroppo come spesso accade, non è stato possibile sapere quale violazione io abbia fatto. Ho naturalmente scritto al servizio assistenza, ma non ho ancora ricevuto risposta.
Quindi ho fatto l’unica cosa che potevo fare, ossia cambiare piattaforma. Questo è substack (substack.com) ed ho semplicemente importato la lista dei sottoscrittori alla mia newsletter qui dentro. Spero che non vi dispiaccia, ma in ogni caso potete come sempre cancellare la vostra iscrizione in ogni momento.
Substack mi dà inoltre anche un’altra possibilità, ossia quella di inviare notizie a pagamento. Tranquilli, la Newsletter di Wine Roland rimarrà sempre gratuita e con frequenza quindicinale. Ma ci sarà la possibilità, se volete, di fare una sottoscrizione a pagamento con cui ricevere news e documenti di approfondimento sulle nuove tecnologie nel mondo del vino. Insomma, pagherete per avere qualcosa in più, ma questo mi costringerà anche a migliorare la qualità della mia comunicazione gratuita quindicinale.
Vi ringrazio per l’apprezzamento che avete dimostrato verso queste mie note.
Wine2Wine si avvicina; lunedì 25 e martedì 26 alla fiera di Verona si terrà la quinta edizione dell’evento dove il vino incontra la tecnologia. Il programma potete leggerlo qui. Io sarò lì martedì per ascoltare alcuni speech che mi interessano, in particolare quello di Heini Zachariassen: How to use wine apps to reach consumers directly. Se non lo conoscete, lui è il founder di Vivino. L’evento è tra quelli più interessanti nel panorama WineTech, in particolare per il numero dei relatori e la loro esperienza nel settore del marketing e dell’uso dei canali digitali. Ci saranno aziende che presentano le loro innovazioni, incontri di networking necessari a chi si occupa di questo mercato.
La Smart Wine Cellar è un’estensione della tecnologia della casa intelligente, dove temperatura, illuminazione e intrattenimento sono gestite da dispositivi tecnologici. Ed ora anche gli appassionati di vino hanno la possibilità di automatizzare i sistemi per la gestione della loro collezione di vini.
Una cantina smart può adattarsi alla dimensione della collezione e può essere ottimizzata facilmente con le tecnologie e le app dedicate. La conservazione delle bottiglie richiede molta attenzione ed i problemi che possono creare problemi alla salute dei vini potrebbero essere prevenuti grazie alle tecnologie digitali.
Soprattutto nel caso di cantine che contengono vini di fascia alta, la gestione digitale consente di occuparsi facilmente anche del monitoraggio dell’inventario, che consente di sapere quando e da chi la bottiglia sia stata prelevata. Una opportunità è accoppiare queste cantine intelligenti con i sistemi di automazione domestica per ottenere funzionalità e controllo.
I sistemi di automazione domestica sono il futuro e molti ne approfittano, con Alexa o Siri o Google Home. È un mercato che ha molto spazio, e può essere espanso anche al settore del vino. Si prevede che il mercato della tecnologia per le cantine crescerà entro il 2024, ma a un ritmo lento, poiché attualmente la domanda di questa tecnologia è molto ridotta. Oggi il mercato dei dispositivi tecnologici per la gestione della cantina è stimato nell’ordine di 1,3 miliardi di $; per il 2027, secondo il report di Transparency Market Research, se stimolato adeguatamente, potrebbe arrivare a 2,8 miliardi di $.
I dati di mercato sono sempre stati importanti, ed oggi ci sono molti più dati e molte più piattaforme per analizzarli. In che modo quindi i rivenditori nei canali online possono sfruttare le analisi in tempo reale per acquisire clienti, migliorando anche l'esperienza degli acquirenti in generale? Innanzitutto, è indispensabile che i rivenditori facciano un po’ di monitoraggio delle risposte, di acquisto e di comportamento, da parte dei loro clienti. Inoltre, la squadra aziendale dovrebbe essere coinvolta in questo processo. Il know-how per risolvere i problemi dei clienti richiede una stretta collaborazione tra questi set di dati. Ciò include la possibilità di:
rilevare quali clienti stanno vivendo una situazione non positiva nel momento in cui sta accadendo;
sapere esattamente quale stato di fedeltà hanno i clienti e quali prodotti stavano tentando di acquistare quando le cose sono andate male;
risolvere rapidamente il problema in modo che non influisca sugli altri clienti
Anche se acquistare online è diventato sempre più semplice, possono esserci problemi tecnici o di processo che impediscono all’utente di completare l’acquisto. Analizzare questi eventi e fornire una risposta in tempo reale fa sentire l’utente non abbandonato e certo di poter risolvere il problema. Un punto di riferimento, una email dedicata per l’help-desk, un risponditore automatico che segua l’utente servono non solo per aiutare il cliente, ma soprattutto per capire cosa sia successo e risolvere eventuali problemi futuri.